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SCEGLIERE CON L’EMOZIONE E CON PIENA INTENZIONE: SOLO COSÌ SI COSTRUISCE LA LIFE BLUEPRINT E SI PUÒ REALIZZARE CONCRETAMENTE LA STRUTTURA DEI PROPRI SOGNI, RAGGIUNGENDO ANCHE LA LUNA!

SCEGLIERE CON L’EMOZIONE E CON PIENA INTENZIONE: SOLO COSÌ SI COSTRUISCE LA LIFE BLUEPRINT E SI PUÒ REALIZZARE CONCRETAMENTE LA STRUTTURA DEI PROPRI SOGNI, RAGGIUNGENDO ANCHE LA LUNA!


“We choose to go to the Moon in this decade and do the other things, not because they are easy, but because they are hard; because that goal will serve to organize and measure the best of our energies and skills, because that challenge is one that we are willing to accept, one we are unwilling to postpone, and one we intend to win”.

“Scegliamo di andare sulla Luna in questo decennio e fare le altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili; perché quell’obiettivo servirà a organizzare e misurare il meglio delle nostre energie e capacità, perché quella sfida è una sfida che siamo disposti ad accettare, una che non siamo disposti a rimandare e una che intendiamo vincere”.

Con queste parole John Fitzgerald Kennedy parla al Rice Stadium a Houston. Era il 12 settembre 1962. Sette anni dopo la missione Apollo 11. 

Oggi è la Giornata internazionale della Luna, celebrata il 20 luglio.

Ricorda la missione Apollo 11, nel 1969.

Il presidente Kennedy aveva chiaro in quel discorso l’obiettivo, lo ha detto a chiare lettere: scegliamo di andare sulla luna.

Una chiarezza che si materializza con la sua affermazione e con la consapevolezza della difficoltà dell’impresa. Nelle parole troviamo l’espressione di una Mentalità Vincente attraverso la chiarezza e la certezza, una strategia in parte tutta da scoprire ma con un punto di partenza certo, il lavoro con i migliori scienziati affidandosi a chi avrebbe potuto materializzare ciò che al momento del discorso era una pura visione.

Quasi tutti i giorni parlo con artisti. Non conoscono la direzione per la loro arte e quando chiedo il loro obiettivo non mi sanno rispondere.

È il primo passo dell’autosabotarsi, come aver voglia di “andare” ma non avere idea di “dove andare”.

Questo è un auto sabotaggio pronto a creare sensi di colpa, rimpianti, falsi alibi, conseguenza di un atteggiamento pronto a raccontarsi tutti gli ostacoli e mai a pensare seriamente a superare i problemi perché dare la colpa alla sfortuna o ad altro e’ più semplice e rassicurante.

Tanti mi chiedono, citando nomi di artisti popolari e di successo, come hanno fatto a raggiungere certi traguardi. Alcuni pensano a qualche formula magica o che il segreto sia un catalogo, un gallerista, la pubblicità. E lo chiedono a me che con tanti maestri, fra i più importanti per il mercato, realizzo mostre, consulenze ed eventi.

Come si fa a rimanere nella mente delle persone? Fare mostre in musei importanti? Vivere della propria arte?

Regna la confusione in un’arte contemporanea che assume a volte lineamenti incomprensibili in alcuni musei, non capita dal pubblico e spesso usata persino dai media e dal cinema come esempio di linguaggio lontano dalla gente.

Il segreto parte da un luogo preciso, è lo stesso luogo dal quale è partito il presidente degli Stati Uniti parlando di una missione che appariva impossibile al momento del discorso.

Occorrono tre elementi senza i quali è meglio lasciar perdere perché sarebbe come voler vincere una gara o una partita senza scendere in campo.

Occorre partire da qui.

Non bastano a garantire il successo ma sono il primo passo da gigante per prendere la giusta direzione:

  1. Avere il giusto Mindset. Ciò che in Italia si definisce banalmente una mentalità vincente. Questa garantisce di sentirsi al posto giusto al momento giusto. È la consapevolezza di avere una vocazione e una missione, la certezza di credere nella propria arte e che occorra solo trovare il modo giusto per raggiungere i traguardi rappresentati dai propri sogni. Questa permette all’artista di miscelare creatività e intraprendenza.
  2. Una giusta strategia. Per l’80% è identica per ciascun artista e miscela autorevolezza, pubblicazioni, mostre, presenza online e offline, popolarità e qualche altro elemento. Un abito da cucire spesso su misura al 20%, un passo fondamentale per arrivare esattamente dove si vuole arrivare.
  3. Avere un mentore o un coach o un consulente che ha già fatto decine di volte quel percorso con maestri ed emergenti diventati professionisti riconosciuti, una figura di riferimento che conosca il percorso per studi e soprattutto per esperienza e che capisca cosa ottimizzare e creare su misura, consapevole di un percorso lungo qualche anno ma non davvero un tempo infinito se l’artista sa e fa esattamente quello che deve fare. 

Oggi gli artisti fanno tutto il contrario: fanno dieci mostre ogni anno con interlocutori diversi spesso non professionisti che gli danno indicazioni diverse senza affidarsi a un interlocutore di fiducia che magari sia in grado di utilizzare al meglio mostre fatte anche nel passato, passano da una mostra all’altra con la speranza che il pubblico possa notarli, magari in personali viste da poche persone o in collettive con troppi partecipanti perché qualcuno possa rimanere colpito da una sola opera. In sostanza non hanno una strategia e dopo alcune mostre rinunciano senza avere la consapevolezza di aver fatto azioni che mai li avrebbero portati a materializzare il loro sogno.

E pensare che il punto di partenza sono questi tre passi. E li portati interamente nel mio prossimo progetto che è la RESISTENZA. Il titolo non ha un significato legato alla storia ma all’arte: scelgo solo artisti che lavorano con l’anima e con una forte identità e motivazione. in un mondo come quello dell’arte contemporanea dove spesso regnano le “mode”, le provocazioni sterili, la mancanza di comunicazione fra opera d’arte e pubblico.

Chiarezza e artisti che hanno vocazione e tecnica, che hanno la missione di far vedere vera arte, la loro arte, con una strategia precisa fra pubblicazioni, pubblicità, eventi, mostre e promozione. Con chi ha fatto questa strada già decine di volte.

Ecco perché la RESISTENZA non è per tutti: su oltre 200 artisti che mi hanno contattato ad oggi ne ho scelti meno di 30 e ne aggiungerò solo qualcuno, scegliendo fra maestri che dimostrano la giusta passione, capacità e mentalità per affrontare ciò che in Italia non c’è: un evento irripetibile che metta i riflettori non su una manifestazione ma sulle caratteristiche specifiche del maestro e che possa essere il primo passo per il maestro stesso di una strategia che lo porti a raggiungere ciò che desidera. 

Perché per chi vuole impegnarsi davvero non ci sono limiti, e può anche raggiungere la luna!

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