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Artista concettuale, eccellente nella figurazione e nella rappresentazione di simboli e narrazioni, per Stefano Solimani un capolavoro è essenzialmente un mistero, un qualcosa che non c’era e poi c’è e che senz’altro doveva esserci. In anteprima la presentazione di Leonardo NFT Restaurant a Bangkok che avrà per simbolo il suo Genius Dei. 

Artista concettuale, eccellente nella figurazione e nella rappresentazione di simboli e narrazioni, per Stefano Solimani un capolavoro è essenzialmente un mistero, un qualcosa che non c’era e poi c’è e che senz’altro doveva esserci. In anteprima la presentazione di Leonardo NFT Restaurant a Bangkok che avrà per simbolo il suo Genius Dei. 

L’ho definita più volte un artista concettuale perché ritengo che la forza e la raffinatezza del suo pensiero superi nei contenuti persino l’attenzione evidente che merita l’eccellenza con cui lei tratta e realizza la forma d’arte: condivide questa mia valutazione?

Io ritengo che le mie opere abbiano un’energia mentale estremamente accentuata e l’evidenza realistica che le contraddistingue non è altro che uno schermo che cela la vera essenza del racconto, del messaggio. Solo menti allenate a vedere oltre possono percorrere tali sentieri e arrivare alla rivelazione. Tutto ciò è realmente concettuale.

Cosa significa oggi essere un artista?

Oggi, come è sempre stato, essere un artista è una responsabilità. Aver ricevuto un dono non significa vantarsene ma metterlo a frutto per essere di aiuto e sostegno al mondo. L’opera d’arte eleva lo spirito di chi osserva e di conseguenza alza il tono dell’umore della società rendendola migliore.

E cosa significa essere un pittore?

Essere un pittore è avere un marchio di credibilità artistica utilizzando immagini trasferite dalla mente pensante alla tela senza intermediari.

Oggi è più gioia o più sofferenza, più dono o più dannazione avere l’eccellenza fra le mani pronta a diventare un capolavoro?

Vede professore, io nella mia lunga carriera artistica, ho provato continuamente gioia nel creare e sofferenza nel non poter realizzare tutto ciò che la mia mente e il mio spirito mi suggerivano. La mano, per quanto abile e dotata di una capacità quasi soprannaturale, non sarà mai al passo e al livello dell’anima che la guida. Il dono è dannazione quando per questo dono ricevuto non ricambiamo il Creatore con le opere che Lui si aspetta da noi. Il capolavoro non lo fa l’artista, che è un mezzo, ma Colui che l’ha inviato su questa terra.

Qual è l’essenza dell’arte figurativa?

L’arte figurativa è l’arte del celebrare la realtà meravigliosa che ci circonda, ma guai se l’immagine rimane l’unico scopo a cui tende l’artista. La figura da sola, per quanto eseguita perfettamente, è senza vita se non possiede l’energia inestinguibile dello spirito di chi l’ha creata.

Cosa è per lei l’arte vera visto che è merce rara sia in Italia che all’estero?

L’arte vera non esiste, esistono artisti veri che sanno essere interpreti attenti nelle mani dell’Assoluto. Il lavoro di questi artisti è “vero” fintanto che riconoscono di essere dei predestinati.

Dove sta andando l’arte? Eventualmente, ne condivide le destinazioni?

L’arte non andrebbe da nessuna parte e se ne starebbe tranquillamente dove sta, se il mondo non la costringesse a muoversi. Un tempo l’arte si muoveva sulle proprie gambe e non aveva bisogno di altro, oggi ha bisogno di sostegni e mezzi di trasporto che sono le mode e la pubblicità. Oramai è la società che fa l’arte, non l’arte la società. Sinceramente non condivido questa esasperata mercificazione che dimentica il valore spirituale di un’opera.

Come nasce un capolavoro?

La nascita di un capolavoro non è programmabile né prevedibile. Io credo che ogni opera abbia in sé il germe del capolavoro nel momento in cui l’artista si pone di fronte a se’ stesso e non alla tela. L’attimo che separa l’intuizione dal pensiero finito è il momento in cui l’ispirazione prende forma e scopo, è un momento divino, un privilegio poterlo assaporare. Da quel momento tutto diventa possibile e incontrollabile, l’opera nasce e vive di vita autonoma indirizzando l’artista lungo una strada di cui non conosce la fine. Un capolavoro è essenzialmente un mistero, è un qualcosa che non c’era e poi c’è e che senz’altro doveva esserci.

Ha creato una trilogia del tempo, cosa raccontano al genere umano queste tre opere?

Nel 2015, in occasione di Expo a Milano con la mostra ufficiale “L’Arte e il Tempo” inizio questo percorso di ricerca e di meditazione sull’esistenza analizzando il concetto del tempo. La prima opera dal titolo “L’inganno del tempo ovvero l’Eternità celata” tratta del limite, creato dall’uomo, nell’imporre ad ogni istante della vita una misurazione assoluta e ineluttabile, un percorso obbligato dato da un inizio e da una fine, un’alfa e un’omega che individuano il nostro passaggio su questa terra, senza considerare che siamo esseri destinati all’eternità. Da qui nasce l’idea della clessidra senza sabbia, un oggetto praticamente inutile. La seconda opera dal titolo “La ricerca del tempo perduto” del 2022, trae ispirazione dall’idea di un tempo trascorso, verso il quale una bellezza incontaminata rivolge lo sguardo, cercandolo senza rimpianto e senza malinconia, consapevole che quel tempo passato ha permesso all’artista di creare l’opera che senza quel tempo oggi non sarebbe esistita. In questo caso la sabbia nella clessidra è completamente scesa. La terza opera dal titolo “Il sonno senza tempo della Regina del mare” del 2022 affronta il concetto del tempo sospeso, ovvero di quel momento misterioso della nostra vita che è il sonno in cui la coscienza sparisce e la realtà si dissolve, compare il sogno, uno stato di vita senza spazio e senza tempo ricco solamente di mille presagi. La clessidra è distesa, un po’ di tempo è passato, la sabbia non scende, riprenderà al risveglio. Queste tre opere dimostrano che il tempo non è un concetto assoluto: il tempo non esiste se non nella nostra mente. Il tempo è stato, il tempo si può fermare, il tempo sarà, se questa non è l’eternità cos’è?

È vero che un’opera d’arte non è destinata all’oblio quando è davvero un’opera d’arte?

Una vera opera d’arte racchiude in sé il senso dell’eternità attualizzando il messaggio in ogni epoca la si ammiri, citando Cesare Brandi che affermava che “gli artisti sono sempre contemporanei”. Certe volte temo l’oblio come uomo e come artista, le mie opere non temono nulla, esistono e basta e vivranno oltre la mia esistenza.

Lei ha realizzato un’opera diventata leggenda per essere stata descritta, raccontata nei suoi simboli e nei suoi enigmi, dedicata a Leonardo che io stesso ho avuto modo di presentare ad Anghiari con il sindaco Alessandro Polcri che era estasiato davanti al dipinto insieme agli abitanti della cittadina toscana. Come è nata quell’opera e soprattutto sembra che vada in Thailandia e che parte della sua arte sia pronta per entrare nel mercato reale e virtuale degli NFT. Ci racconti l’opera e soprattutto questa esperienza che la vede protagonista.

L’opera “Genius Dei”, celebrativa del genio di Leonardo, nasce dall’idea di un Dio bambino che infonde in Leonardo il “genius” come in ogni artista di ogni tempo attraverso il “Dono”. Una sorta di missione, un’investitura, una consacrazione al messaggio, alla rivelazione, alla personale redenzione e al bene di tutti. Dio vede l’artista come sua creatura ma l’artista a volte, anche cercandolo, non trova Dio ma ne sente la presenza, comprendendo che la sua mente e la sua mano non sono destinate a produrre opere esclusivamente materiali ma a creare, a dare vita, a materializzare lo spirito. Il cerchio si chiude quando l’artista diventa il prolungamento della mano del Creatore e l’opera diventa testimone della Sua esistenza. Questa opera andrà presto in Thailandia, a Bangkok dove sarà esposta in permanenza nei prestigiosi ed esclusivi spazi del risto- rante italiano e galleria d’arte “Leonardo NFT Restaurant”. Unico nel suo genere, “Leonardo” in sostanza è un progetto di promozione delle eccellenze italiane, soprattutto arte e gastronomia che si avvale per la prima volta dell’utilizzo del sistema NFT. All’interno di questa “galleria” saranno esposte in forma esclusiva mie opere sia reali che digitali, dando vita ad interazioni innovative con la clientela finalizzate alla promozione e alla vendita. Sto collaborando ormai da due anni con il “Leonardo project” avendo anche realizzato due opere esclusive inedite tramite le quali, sotto forma di tessere NFT, verranno gestite tutte le attività all’interno del locale, tutto questo per entrare in maniera efficace nel mercato degli NFT che saranno il futuro del mercato globale dell’arte con possibilità quasi illimitate. È nostra intenzione creare un ambiente di altissimo livello dove poter coltivare l’arte sia fisica, sia virtuale, sia culinaria: in generale la cultura, tramite l’organizzazione di eventi e mostre esclusive facendo conoscere agli artisti nuove tecnologie e mettendoli in comunicazione con collezionisti e appassionati di tutto il mondo. La mia prima serie di opere in formato NFT vedrà il suo debutto sul mercato globale entro il prossimo mese di gennaio mentre il ristorante aprirà alla fine del 2023.

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