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NO WAR: L’ARTE E LA PITTURA DI CHI SA RACCONTARE AMORE E GUERRA. INTERVISTA AL MAESTRO FRANCO CARLETTI

NO WAR: L’ARTE E LA PITTURA DI CHI SA RACCONTARE AMORE E GUERRA. INTERVISTA AL MAESTRO FRANCO CARLETTI

Quali sono i temi che ha trattato negli ultimi due anni?
Dopo la pandemia ho affrontato i temi dell’isolamento sociale, degli incendi boschivi, della violenza sulle donne e della guerra.

Questi temi sono nati da una sua decisione o dall’istinto del racconto?
Questi temi sono nati spontaneamente recependo quello che stava accadendo nel mondo e dalla necessità di raccontare le situazioni attuali.

In questo periodo la sua tavolozza è cambiata?
Non credo sia cambiata, si è semplicemente adeguata all’attualità pur conservando la mia vena romantica.

Come può definire in poche parole la sua pittura?
La mia arte nasce dall’esigenza di trasmettere le mie sensazioni attraverso il racconto di quello che sta accadendo, le storie di tutti, la voglia di rendere il mio pensiero in qualcosa di tangibile e concreto.

Fra i tanti premi vinti quale è rimasto particolarmente nella sua mente e nel suo cuore?
Sicuramente la consegna del Collare Laurenziano nell’ambito del premio Lorenzo il Magnifico da parte dell’Accademia Internazionale Medicea nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Più che un premio si è trattato di un riconoscimento della Città di Firenze alla mia attività, alla mia voglia di fare arte, in un contesto bellissimo ed insieme a grandi nomi della cultura, delle scienze e dello spettacolo.

Fra le mostre fatte recentemente quale vuole ricordare?
Cari Maestri a cura di Giammarco Puntelli che mi ha dato la possibilità di esporre insieme a grandi maestri toscani ed internazionali al Castello Malaspina di Massa, proprio nel luogo dove ho tenuto la mia ultima personale.

Lei ha voluto dipingere recentemente una sua visione della guerra in corso in Europa: con quali simboli e con quale narrativa d’arte l’ha descritta?          
Ho intitolato la serie di opere sulla guerra “Fiori di Cristallo” perché ho inserito in questi lavori che descrivono le tracce dei carri armati lasciate sul terreno, dove anche la natura sembra piegarsi alla tragedia, la vita sotto terra, l’incendio delle acciaierie. “Fiori di Cristallo” a testimoniare un omaggio a tutte le vittime, ma anche la freddezza che la guerra porta seco ed il nostro distacco nel comprendere oggi tale sciagura.

Nelle sue opere parte dal disegno o dal colore?
Parto dal disegno per dare un’impostazione all’opera, posizionare i soggetti e stabilire le proporzioni poi il colore prende il sopravvento modificando anche l’impronta iniziale in un continuo divenire.

Quali sono i prossimi progetti d’arte e i cicli ai quali desidera dedicare il suo tempo e la sua creatività?
I prossimi progetti andranno a sviluppare i temi della desertificazione dettata dai cambiamenti climatici ed aspetti dell’ecosistema.

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