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FEDERICA GIANFRANCHI E’ L’AUTRICE DI UNA PITTURA DIRETTA E APPASSIONATA, UNA PITTURA CHE PORTA ALL’ATTENZIONE DEL PUBBLICO DELL’ARTE CONTEMPORANEA NUOVI E ORIGINALI CICLI E RICERCHE

FEDERICA GIANFRANCHI E’ L’AUTRICE DI UNA PITTURA DIRETTA E APPASSIONATA, UNA PITTURA CHE PORTA ALL’ATTENZIONE DEL PUBBLICO DELL’ARTE CONTEMPORANEA NUOVI E ORIGINALI CICLI E RICERCHE

Dov’è nata?A Sarzana (SP).
Quanti anni fa?Trentotto.
I suoi genitori che cosa fanno?Mio padre era impiegato statale, ora é in pensione, mia madre operaia in una ditta di servizi attualmente ancora al lavoro.
Dove vive?A Sarzana.

A che età ha cominciato a dipingere?

Ho sempre avuto una forte attrazione per il mondo dell’arte. Dopo i trent’anni ho iniziato a dipingere.

Quali sono stati i suoi maestri o comunque c’è qualcuno o un movimento al quale si è ispirata?

Non ho un maestro e non c’è qualcuno o un movimento a cui mi ispiro, mi piacciono però molto il Cubismo e il Futurismo.

Quando ha fatto la prima mostra?

Nel 2016.

Il primo quadro venduto?

Nell’anno 2018 alla mostra “Avanguardia anni 60/70” presso la Torre delle Arti di Bellagio.

Che cosa racconta la sua pittura?

La mia pittura ha l’audacia di voler raccontare con semplicità e tanto colore l’anima e i suoi turbamenti, l’anima e le sue gioie, la mia pittura cerca di mettere in comunicazione la parte interiore dell’essere umano e tutto il mondo esterno.

Qual è stata l’emozione più grande nella sua attività artistica?

L’emozione più grande è stata quando, durante la mia prima personale tenutasi a Sarzana, uno sconosciuto, intento a guardare un’opera, ha saputo descrivere tutto quello che quell’opera trasmetteva e le sue parole hanno descritto tutte le emozioni che vivevo nel realizzarla. Lì ho sentito che il mio sentire si era unito al suo. L’emozione più grande sono convinta debba ancora arrivare.

I media e il pubblico influenzano la sua arte?

No.

Per lei la pittura è una fatica o una gioia?

È entrambe le cose, la fatica però è una fatica innamorata, di quelle fatiche che non pesano.

C’è un grande maestro del passato al quale lei guarda?

No però se proprio devo dire chi all’inizio del mio percorso pittorico guardavo più degli altri dico Picasso e Dalì.

Quali sono i colori che ama di più?

Tutti, forse dovendo proprio sceglierne qualcuno direi il verde pisello, il lilla, il giallo acceso.

Usa i colori così come sono nei tubetti o li crea?

La maggior parte delle volte li uso come sono, qualche volta li creo.

Se tornasse indietro rifarebbe l’artista?

Io sono una commercialista che esercita la professione dal 2008. Se tornassi indietro quindi, non solo lo rifarei, la farei prima, farei solo quello proprio come volevo fare a quindici anni ma le circostanze me lo hanno impedito.

Quando ha terminato un’opera a chi la fa vedere per primo?

In passato la prima persona che vedeva una mia opera realizzata era mia madre, in seguito era il mio analista, adesso è il mio compagno.

È più sincera nella vita o nella pittura?

In entrambe allo stesso modo, la pittura per me è la vita.

Se dovesse descrivere la sua pittura in poche parole che cosa direbbe?

Direi che è una pittura semplice, sincera, colorata, un po’ naif, diretta e appassionata.

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